ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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ODDO BROGLIA (2)

Di certo il ruolo che ti sei ritagliato ti ha posto in una situazione privilegiata anche come osservatore del mondo del telemark. Qual'è la tua opinione su questo momento?

Guardo il telemak con lo stesso occhio  degli inizi, la curiosità e la passione mi spingono gran parte delle volte fuori dei confini nazionali dove trovo molta più rispondenza rispetto alla nostra nazione,guardano al telemark senza preconcetti. In Italia esiste una dicotomia tra telemark in pista con annesso Freeride inbound - vicino gli impianti -  e il telemark puramente escursionista il cosiddetto backcountry. Le stesse ditte produttrici sono votate alla ricerca delle superprestazioni tralasciando la leggerezza e la semplicità che sono il motore delle escursioni... tu sai bene di cosa parlo visto che sei un esploratore (forse hai un po’ esagerato Oddo... N.D.R.) e non certo un pistaiolo... Oddio sembra una parolaccia! Parlando della diffusione del telemark da 3 stagioni grazie al TSE finalmente abbiamo un vero e proprio circuito e una continuità che prima non esistevano. Ora il telemark non è solo Skieda e Scufoneda, ma è molto di più. La gente ha la possibilità di vedere e sopratutto provare il telemark in stazioni prestigiose come Madonna di Campiglio o Roccaraso. La mia speranza è che il nostro sport riesca ad esprimere figure professionali che si possano dedicare a tempo pieno. Quello che fanno Mariano  e Giuliano del TSE con i promoter è un buon punto di partenza, ma ancora non basta, bisogna andare a pescare nel mare magnum degli sciatori e snowbordisti andandoli a trovare sul loro terreno e la presenza del telemark allo Skipass di Modena ne è una buona dimostrazione della bontà di questa azione. Poi c’è la F.I.S.I. questa grande assente, il loro interesse è pari a quello dei nostri politici per la gente comune. Da qualche anno c’è il campionato Italiano di Telemark grazie a Giuliano Pederiva e agli appassionati di Moena, ma questi signori si limitano solo a prenderne atto senza un supporto vero e proprio. Io stesso qualche anno fa chiesi un documento su una relazione sull’unificazione delle tecniche  di tutte le discipline, telemark compreso, relazione presentata all’Interski svoltosi in Svizzera senza ricevere alcuna risposta. Allo stato attuale mi risulta che la F.I.S.I. ignori anche il lavoro del TSE…mah…


Ci sono atleti, sciatori o personaggi che sono stati per te dei punti di riferimento e perchè?

Senza scomodare la storia,chi mi ha da sempre affascinato sono Dick Hall,Morten Aass e Giorgio Daidola ed Arno Klien. Al primo, per la sua storia, il telemark moderno gli deve davvero tutto, e come le favole tutto è nato dal caso visto che Dick Hall lavorava come maestro di sci in una stazione sciistica negli States. Una sera, con gli amici, mette in moto la seggiovia per una sciata al chiaro di luna, per sua sfortuna viene beccato dal proprietario che lo licenzia seduta stante. Bene… Dick non si perde d’animo e va a lavorare presso un amico letteralmente inventandosi maestro di sci di fondo. Dopo poco tempo Dick realizza che con quegli sci è possibile scendere i pendii e naturalmente scopre e rivaluta la tecnica del telemark. Ancora oggi Dick Hall insegna ed organizza il festival più importante degli Stati Uniti a Mad River Glenn arrivato alla 36a edizione. Siamo stati insieme a Livigno per la Skieda X, un incontro indimenticabile. Morten Aass mi ha affascinato per la sua tecnica,è stato il primo in Europa a mostrarci cosa il telemark può fare, nel film The Time Machine è davvero un eroe senza tempo della nostra disciplina. Poi Giorgio Daiodola: lui è tutto. Come pioniere delle discipline dello scivolamento è giustamente il nostro alfiere del telemark nella sua massima espressione: il backcountry e l’esporazione. Ho pubblicato le migliori imprese di Pianeta Bianco diversi anni fa ed è la pubblicazione che mi ha dato più soddisfazione ospitando le sue avventure. Tu Alberto ne dovresti sapere qualcosa, visto che spesso avete fatto spedizioni (o viaggi, vedi tu) insieme. Ancora oggi quando ho l’occasione di sciare insieme a Giorgio traspare una immensa passione ed è per me una fonte di ispirazione. Continuo con Arno Klien, austriaco e storico dello sport dello sci, colui che ha scritto la nuova didattica dell’insegnamento dello sci alpino nel suo paese, maestro di telemark, quello che ha introdotto il telemark in allenamento ad atleti come Hemann Maier (ed i risultati si sono visti) per me un vero amico. Poi altri amici come te e Piero Ruffino i primi a collaborare TT e lanciarlo con articoli di gran qualità, Luca Gasparini per l’insegnamemto della tenica e Mariano Valcanover e Giuliano Pederiva per tutto quello che fanno per il mondo del telemark. Mi fermo qui, presto pubblicherò sul telemark tribe un mega rigraziamento a tutti quelli che mi hanno supportato per 11 anni, la lista è lunghissima! Personaggi? Ma il mondo del telemark è cosi piccolo che si rischia di citarli tutti soprattutto gli amici come te.


Allora Oddo... più che grazie per la tua intervista vorrei salutarti con un “Grazie per la tua amicizia!” A presto.



(torna all’inizio dell’intervista)

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