ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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MARC BRUIL (L’Uomo dei Raid)

Sono oramai 7 anni che insieme con un gruppo di amici si parti per le lontane montagne del Karakorum. L’obiettivo era la traversata con gli sci dei ghiacciai dell’Hispar e del Biafo. Seguimmo le tracce di tanti alpinisti ed esploratori che ci avevano preceduto e la nostra fu la prima spedizione italiana a compiere questa traversata con gli sci. Ma soprattutto, seguimmo le tracce di un visionario francese, Marc Breuil, con il pallino dei raid con gli sci. Al ritorno pubblicai un articolo sulla defunta rivista “Montagnard” completo di una breve intervista a lui. Per la prima volta su questo sito di solito assolutamente autarchico, viene ora pubblicata una nuova intervista a Marc Breuil, realizzata da Regis Cahn, responsabile del sito francese http://www.skirandonnenordique.com

Grazie Regis per la disponibilità a pubblicare qui questa lunga intervista!!! Spero possa servire per far conoscere maggiormente Marc Breuil, un personaggio che benché protagonista di stupende imprese, è così schivo da essere in definitiva conosciuto solo da un ristretto numero di persone.



Marc Breuil è uno dei padri spirituali del raid con gli sci in Francia. Ogni praticante di questa disciplina che si rispetti dovrebbe conoscerlo. Grazie a lui, abbiamo realizzato quei sogni che ci hanno portato a scoprire l'altrove. Marc Breuil, nel 1989 ha pubblicato per la collezione di Gaston  Rébuffat nelle edizioni DeNoel, "Ski Nordique", dedicato alle traversate con gli sci in Francia, Scandinavia e Grande Nord. Ha Inoltre scritto un libro sulla traversata in sci dei Pirenei (fatta in solitaria) e ha al suo attivo più di 1000 ascensioni con gli sci, dall'Alaska al Karakoram e le Alpi.


Marc, puoi presentarti e dirci come hai iniziato in montagna?


Mi chiamo Marc Breuil ed essendo marsigliese di nascita, ho scoperto la montagna e lo sci durante la guerra. I miei genitori mi avevano portato in Alta Savoia e lì iniziato con gli sci verso i 5 o 6 anni, insieme con un certo Jean Vuarnet. La vita poi mi ha portato distante dalle montagne per molto tempo, ma ho dimenticato quegli anni dell'infanzia. Un grave errore di scelta mi ha portato a scegliere gli studi universitari in fisica a Parigi, dove poi ho ottenuto un posto di insegnante presso l'Università di Parigi Sud. Lo conserverò fino al momento di andare in pensione (si deve pur vivere!). Per rispondere alla domanda, per me la montagna è stata sempre passione e mai lavoro!

A 21 o 22 anni, anche se vivevo a Parigi, sono tornato in montagna a sciare. Per lo sci, sarà come lasciare di nuovo la prima traccia e re-imparare a sciare. Ho frequentato poi regolarmente i corsi di UNCM (l'antenato del UCPA). All’epoca, venivano organizzati veri e propri corsi di alpinismo nella valle nei pressi di La Guisane Bérarde con le guide d'Oisans, tra cui André Bertrand (autore de “Le Haut Dauphiné à skis dans les 100 + Belles). Qui è dove ho imparato le basi dell’alpinismo. A 25 anni, ho conosciuto l’Oisans e le Alpi del Vallese. Ma Chamonix non mi ha mai attirato molto (anche se ovviamente qui ho fatto un bel po 'di classiche in seguito). Come si può vedere, i Pirenei sono arrivati molto più tardi.

A poco a poco, sono riuscito a liberare più tempo per andare in montagna ma due eventi hanno influenzato particolarmente la mia carriera di montagna. In primo luogo, a 25 anni, ho scoperto un piccolo club a Parigi dove rimarrò a lungo, il Gruppo Universitario di Montagna e Sci (GUMS). Con loro, farò centinaia di uscite con gli sci, un sacco di alpinismo e venti spedizioni. E 'stato un piccolo gruppo che aveva solo fra i due e i trecento iscritti  di cui  una cinquantina molto attivi. Ma la formula mi adattò molto bene.

Il secondo evento ha avuto luogo pochi anni dopo. Sapevo che Jacques Rouillard, il mitico leader delle spedizioni del CAF Ile de France, avrebbe organizzato durante l'estate del 1970 una escursione alpinistica nel sud della Groenlandia. Sono andato a vedere e lì sono stato  contagiato dal virus nordico.

Ero completamente affascinato da questo paesaggio che non avevo mai visto. Un giorno siamo saliti su facile vetta di 2000m e che dominava un ghiacciaio che scorreva verso un fiordo. Rimasi immobile e in silenzio per quasi un'ora a guardare questo meraviglioso paesaggio. Pensavo solo, devo tornare qui.

Da lì, e poi nel corso degli anni, ho cominciato a organizzare raid con gli sci nel GUMS, mentre salendo sulla rocce della Borgogna (Cormot, Saffres, Fixin) facevo un sacco di arrampicata. Ma non ero un buon scalatore e, a poco a poco, ho iniziato a fare più sci escursionismo "classico", una disciplina in cui riuscivo molto meglio. Le lunghe corse con gli sci sono venute più tardi, per motivi pratici, perché avevo una famiglia da mantenere.

Nel 1974, il GUMS organizzò una spedizione alpinistica al Tirich Mir un picco di oltre 7000m situato in Pakistan lungo il confine afgano. Partecipai con 8 o 9 persone, tra cui Bernard Amy Jacques Kelle, Peter Chapoutot e giungemmo in vetta dopo un viaggio fatto da Parigi per l'India e ritorno compiuto in furgone! Ma in questa occasione, dopo l'Artico, provo la mia seconda emozione estetica, i paesaggi del Karakorum. Torno otto volte fino a quando la stupidità degli uomini mi ha impedito di tornare. (cfr. la guerra fra l’India e il Pakistan).





(SEGUE)

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© per tutte le foto Marc Breuil