ALBERTO SCIAMPLICOTTI

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HEINZ MARIACHER (2)

Qual'è quella che ritieni sia sta la tua più bella discesa con la tavola? E quale invece la salita d'arrampicata che ti ha entusiasmato di più?


In mezzo al ghiacciaio della Marmolada c’e’ una paretina di roccia che d’inverno si copre di ghiaccio e neve. Un giorno giravo da solo e mi era venuta l’idea di scenderla con la tavola facendo solo una curva. Sono 150 metri di velocita’ pazzesca e prima di buttarmi rimasi per 10 minuti sull’orlo del precipizio pieno di dubbi se rischiare o no. I primi 20 metri erano di ghiaccio vivo e si poteva solo buttarsi in caduta libera  sperando che la neve sotto fosse piu’ morbida. Una situazione bellissima e di grande emozione! Nell’arrampicata ho vissuto molte avventure simili con la differenza che quando sei in solitaria non ti fai solo male, ma affronti la morte sicura! Da giovane ho arrampicato spesso senza corda, sfidando il mio limite, e sopravvivere e’ sempre stato entusiasmante...


Da qualche anno sei diventato un appassionato esploratore ed attraversatore dei deserti dell'Africa, spesso alla ricerca di nuove pareti da salire. Personalmente non mi è mai capitato di vivere un'esperienza di viaggio in una zona desertica, ma emotivamente credo possa evocare sensazioni e sentimenti simili a quelle della montagna d'inverno, dove i tempi sembrano diltarsi e gli spazi non avere mai fine. Quali sono state le emozioni che ti riesce a regalare il deserto?


Impossibile spiegare a chi non l’ha vissuto e sentito direttamente. Posso solo dire che nella mia vita lo spazio libero e’ sempre stato la cosa piu’ preziosa e nel deserto senti una liberta’ come in nessun’altro ambiente al mondo...






















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© Alexander Karelin

Heinz Mariacher nel Sahara

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