ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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BØRGE OUSLAND

In Italia il nome di Børge Ousland forse è noto solo a quanti si interessano del Grande Nord, delle traversate artiche, di quei viaggi forse un po’ pazzi in cui il confronto e l’incontro con l’ambiente polare, con le basse temperature, con i suoi venti è portato avanti per tempi lunghi e spesso indefinibili. In Norvegia, suo paese natale, Børge Ousland è considerato probabilmente come il più accreditato e moderno erede delle tradizioni degli esploratori polari dell’ottocento e del novecento. Le sue imprese, i suoi viaggi, le sue traversate, sono entrate a far parte dell’immaginario di questo popolo nordico come per noi le ascensioni di Messner o Bonatti, tanto che gli sci e la slitta con cui Børge Ousland ha compiuto alcuni dei suoi exploit sono ora conservati presso il Museo dello Sci di Oslo, quello stesso museo che ospita anche gli sci di Sondre Norheim.


Per far conoscere meglio Børge Ousland a chi segue questa rubrica, ecco un elenco delle sue spedizioni più importanti:

2009, traversata nord dell’Ice Field Patagonico conThorleif Nøkleby and Bengt Rotmo. 2007, spedizione sulle tracce di Fridtjof Nansen and Hjalmar Johansen attraverso la Franz Josef Land. 2006, spedizione invernale al Polo Nord con Mike Horn. 2003, traversata del Patagonian icecap con Thomas Ulrich. 2003, spedizione al Monte Everest (vetta Sud). 2001, traversata in solitaria del Polo Nord. 1999, salita del Cho Oyu, Himalaya. 1999, salita dell’Huayna Potosí, Bolivia.1996–97, traversata in solitaria del continente  Antartico. 1995, spedizione in solitaria al Polo Sud. 1994, Spedizione in solitaria al Polo Nord. 1993, traversata della Franz Josef Land con Agnar Berg.1990, spedizione al Polo Nord con Erling Kagge e Geir Randby.1986, traversata della Groenlandia con Agnar Berg e Jan Morten Ertsaas.


Ciao Børge, vado subito alle domande: tu Tu sei arrivato ad essere il primo uomo che ha attraversato in solitario il Polo Nord e il Polo Sud. Qual'è stato il percorso che ti ha portato a questo traguardo?


E’ stato un percorso iniziato prima di tutto con il cercare di avere una mente e degli occhi aperti, cercando nel passato spunti per il futuro, accogliendo la sfida e trasformare il destino e le opportunità negli attrezzi per necessari per spostare avanti gli obiettivi. L'avventura e l'amore per la vita è stata quindi la piattaforma di base per la partenza. Ho iniziato lavorando come un subacqueo in acque profonde nel Mare del Nord. Eravamo due collegi ed io ed amavano la vita all'aria aperta. Decidemmo così di attraversare la Groenlandia con gli sci, fu nel 1986, e quello fu anche l'inizio di una vita in spedizione. Anche se forse il vero inizio è stato con tutti i viaggi che ho fatto con la mia famiglia quando ero solo un ragazzino: vela, escursioni, sci.


Qual’è stato per te il più importante obiettivo raggiunto?


Penso che sia stato il viaggio che ho fatto nel 1994, dove ho sciato solo e non supportato al Polo Nord. Perché in questo viaggio, molto impegnativo per superare la grande distanza, il freddo e le difficoltà della banchisa, sono riuscito per la prima volta a vincere qualcosa in me stesso.


Quanto sono stati importanti per te i resoconti dei grandi viaggiatori ed esploratori polari? Sei stato influenzato da qualcuno di loro in particolare?


Sì, i resoconti dei grandi esploratori polari sono stati per me molto importanti. Dal passato mi hanno ispirato personaggi come come Nansen, Amundsen, Scott, Shackleton e Heyerdahl. Ma sono stati fonte di ispirazione anche esploratori moderni come Reinhold Messner e Mike Horn.


Fra i tuoi viaggi e le tue traversate, sono stato molto impressionato da quando che hai compiuto la prima traversata completa dello Hielo Sur insieme a Thomas Ulrich. Ritengo che questa traversata, compiuta in totale autosufficienza, senza aiuti esterni, con la necessità di trovare giorno per giorno l'itinerario e affrontando difficoltà di tutti i tipi, costituisca la vera essenza dello sci di traversata. Qual'è il ricordo più forte di questo viaggio?


Il ricordo più forte di questo viaggio è senza dubbio stata la difficoltà nel passaggio dell’Icefall del Fella Reichert, dove abbiamo aspettato per quasi due settimane prima di avere le condizioni per attraversare il valico. Un passaggio che ha incluso una discesa su corde doppie per 600 metri, cosa non facile con due slitte pesanti 90 chili.


Quando sono stato a visitare il Museo dello sci di Oslo, ho visto gli sci di tanti pionieri di questo sport. Ho visto e sfiorato con rispetto persino gli sci appartenuti a Sondre Norheim, l’inventore della tecnica telemark. Al piano di sopra, prima di salire alla torre per il salto con gli sci, erano esposti la tua slitta e i tuoi sci. Che effetto ti fa questo?


Bhè, alcuni dei miei viaggi sono stati delle classiche prime, e come rappresentante degli esploratori polari moderni non posso che essere orgoglioso di quello che ho fatto: di conseguenza credo sia bello vederli in un museo.




(SEGUE)

per tutte le foto © Børge Ousland
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