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ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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HAGAN DAEMON

Se lo scorso anno lo sci che commercialmente aveva trainato il marchio della casa austriaca era stato il DRAGON (a riguardo si può leggere l’intervista a Max Kumpfmüller, il patron dell’Hagan) nella stagione che stiamo vivendo molto probabilmente questo primato apparterrà al Daemon, il progetto che ha caratterizzato il presente catalogo di questa casa di produzione. La struttura di questo sci è robusta, costituita da un cuore in legni leggeri chiusi sui lati da pareti in ABS, mentre la soletta ha una finitura effettuata con disco di pietra e rigatura fine. La perfetta finitura delle lamine completa una tavola abbellita da una grafica di buon effetto. Il Daemon è stato provato nella misura 184, durante diverse sciate in pista, con fondo duro, fuoripista, in neve morbida ma lavorata da molti passaggi e in escursioni di scialpinismo, con neve dura ma anche farinosa. Le tavole erano montate con attacchi da telemark della 22DESIGNS modello AXL,  mentre gli scarponi usati erano T2ECO della SCARPA.

La prima sensazione, prendendo in mano lo sci è stata quella di leggerezza (1500 g) nonostante le sue abbondanti misure (126-93-114). Non è uno sci dotato di rocker, anzi, il ponte visto lateralmente si fa notare per la sua curvatura, eppure credo sia proprio questa caratteristica che lo renda uno sci elastico e dalla pronta risposta. La sciancratura non è molto accentuata, e questo, unito alla sua elasticità, aiuta durante il passaggio da uno spigolo all’altro. In pista, nonostante la neve dura trovata, ha mantenuto constanti le caratteristiche di stabilità, senza nessuna vibrazione eccessiva della spatola e della coda. A proposito di coda, in questo modello è leggermente sollevata, non si può certo definire un Twin-tip, ma certo che fuori pista e in neve morbida è un particolare che si tende ad apprezzare. Durante l’escursione, poco sotto la vetta e con neve dura lisciata dal vento, nelle curve saltate si è comportato decisamente bene, con una presa di spigolo forte e precisa. Più sotto, dove la neve era ancora farinosa, ugualmente ho potuto godere di curve condotte facilmente. Forse può avere la “tendenza” ad inizio curva, dopo il cambio di spigolo, ad andare un po’ dritto (cosa che potrebbe essere imputata alla limitata sciancratura) ma bastano poche curve per capire come guidarlo al meglio. Insomma, in linea con i prodotti che hanno reso famosa la casa di produzione austriaca, anche in questo caso ci si trova di fronte a uno sci versatile, facile, ma al contempo estremamente divertente e reattivo, adatto a ogni tipo di sciatore e di sciata.


Altre informazioni su: www.hagan-ski.com

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