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ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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K2 HARDSIDE

Lo sci del futuro? Probabile, almeno per la K2! Per la prima volta mi è capitato infatti di provare sci che saranno messi in commercio per la prossima stagione, la 2009/2010. La ditta americana K2 ha dichiarato che da questa stagione non fabbricherà più sci da telemark, da scialpinismo o da freerider, ma solo... sci! A parer loro infatti la tecnica delle varie specialità è evoluta così tanto da permettere di progettare e costruire attrezzi validi per qualunque tipo di sciata, anche se a ben vedere questa “evoluzione” potrebbe essere vista come anche omologazione ed appiattimento degli stili. In ogni caso, come la si veda, da domani si scierà su attrezzi come l’Hardside. Provato con attacco HammerHead della 22Designs, calzando scarponi T2X della Scarpa, l’Hardside ha colpito subito per le sue generose dimensioni (131/98/119). Pochi anni fa uno sci del genere sarebbe stato relegato nella categoria “Powder Ski”, ma ora? La K2 sottolinea l’eccezionale ambivalenza di questo attrezzo, consigliandolo, oltre che per la polvere, anche per le nevi trasformate, crostose e per il firn. Devo dire che sono rimasto stupito dalla facilità di entrata in curva, ma anche dalla sua conduzione, sciando in pista. Non pensavo che uno sci simile potesse prendere così bene sul terreno duro... Il massimo lo ha dato naturalmente su neve fresca e polverosa: sembrava di avere sotto i piedi un tappeto a molla che proiettasse senza fatica da una curva alla seguente: stupendo! Avrei voluto provarlo anche su neve crostosa, ma haimè, per una volta che l’ho desiderata non l’ho trovata! Sono però quasi certo che anche su questo difficile terreno l’Hardside si sarebbe trovato a suo agio. Gran parte del merito di questo comportamento sicuramente va alla costruzione della parte anteriore dello sci, secondo una tecnica denominata Tip Rocker Design che prevede che la spatola si alzi di circa 4° negli ultimi 40 centimetri, cosa che permetterebbe allo sci di avere una naturale propensione a “galleggiare”. Che questo attrezzo sia pensato anche per lo scialpinismo, lo si evince (oltre che dal peso abbastanza contenuto rispetto alle dimensioni) dal fatto che è previsto l’alloggiamento per le pelli sia in coda che in punta. Spero di averlo sotto i piedi anche il prossimo anno.

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