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ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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SKITRAB Duo Sintesi

Sono tre anni che uso questo sci. Dalla traversata dei ghiacciai dell’Hispar e del Biafo nel 2005 e fin da allora con montati attacchi da telemark Rottefella modello Riva 3 con piastra di rialzo interposta da 20mm, in modo che il tutto fosse fissato allo sci con 4 viti al posto delle 3 di solito usate da questo modello. Una soluzione usata per garantire maggiore resistenza allo strappo per l’attacco. Sci e attacco in abbinamento allo scarpone T3 della Scarpa, un asso nella manica in quanto a versatilità: leggero, ma ancora sufficientemente rigido da permettere un buon controllo anche sul ripido e sulle nevi più difficili (ora è stato sostituito dal T4 che sembrerebbe conservare le stesse caratteristiche del vecchio modello).

Il Duo Sintesi ha caratteristiche costruttive simili a quelle del Freerando, con una sciancratura più tradizionale, che consentono di avere un’ottima rigidità torsionale abbinandola a un’eccellente flessibilità longitudinale. Notevoli le lame, in acciaio al carbonio con un trattamento particolare, che permettono un’ottima presa anche sulle nevi più dure. La particolarità della doppia punta aumenta considerevolmente il galleggiamento (oltre a fornire alloggio per un caratteristico e funzionale sistema di ancoraggio delle pelli). E’ uno sci che si è rivelato ottimo per le lunghe traversate (come appunto quella di cui sopra fatta in Pakistan sulle nevi del Karakorum) per la sua leggerezza e per la sua grande robustezza, ma che ha al contempo ottimi doti in discesa (usato in tante gite di scialpinismo sulle montagne dell’Appennino ma anche su quelle delle Isole Svalbard, dove alla traversata vera e propria si alternavano belle discese). L’entrata in curva è facile, proprio per la grande superficie della spatola, così come l’intera conduzione, garantita dalla scatola di torsione incorporata. Ricordo ancora con piacere una stupenda discesa dal Vettore, fatta con questi sci, verso il Lago di Pilato. Buono il comportamento, almeno per quanto ho potuto verificare, su nevi moderatamente crostose, dove la leggerezza dell’attrezzo, unita alla sua rigidità torsionale, permette una sciata efficace anche su questo impegnativo terreno.

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