signatures

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Costruire un interessante filmato di sci e di telemark non è poi cosa impossibile: basta avere a disposizione qualche sciatore capace, qualche camera discreta, una buona locazione e un minimo di conoscenze tecniche. Il difficile è invece riuscire ad ottenere un risultato OTTIMO. Per ottimo intendo riuscire a realizzare qualcosa che oltre a mostrare belle immagini sappia anche trasmettere nel profondo del cuore quelle emozioni che solo lo sci fuoripista, la neve vergine, l’ambiente invernale della montagna sono capaci di far provare.

Di film con tizi che si tuffano da cliff mostruosi, che scendono a velocità supersoniche per canali strettissimi eseguendo su duecento metri di dislivello al massimo due curve, che galleggiano su valanghe come avessero ai piedi surf su onde del Pacifico, è piena la filmografia del genere. La vera difficoltà è distillare tutto questo attraverso la sensibilità che solo un cuore puro, capace di “sentire” oltre i cinque sensi, la neve, il vento, i fiocchi che cadono, il silenzio dell’inverno, può avere.

Non so se personalmente riuscirò mai a raccontare le cose che vivo e provo, filtrandole attraverso le lenti e il sensore di una telecamera, in questo modo. Di certo qualcuno c’è riuscito recentemente: si tratta di Nick Waggoner della Sweetgrass Production che con il suo nuovo film, dal significativo titolo di “Signatures” (firme) realizza una delle più belle opere filmiche sullo sci e sulla neve mai realizzate. Perchè una lode così sperticata? Perchè si tratta di un film che riesce veramente a trasmettere le emozioni, quelle emozioni che si provano non solo durante un’intensa giornata di sci, ma quelle che si sedimentano nella parte più recondita del nostro cuore ad ogni uscita e che alla fine di un intera stagione nevosa sono il vero sale di questa attività: quello che resta dentro di noi, quello che ci fa riporre gli sci nell’armadio con la certezza che questo sarà solo un momento, perchè quello che vogliamo più di tutto è continuare a scivolare su quel manto bianco.

E’ così che Nick Waggoner con Signatures riesce a raccontarci quel particolare modo di “sentire” la neve, l’inverno e la montagna così simile all’esprimersi raccontando con la scrittura, dipingendo un quadro o scattando una fotografia. Era da molto che non vedevo un film “sportivo” così pervaso d’arte e di emozione. La prova, se ancora ce ne fosse bisogno, di come non bastano solo la tecnica e le belle immagini per ottenere un bel film. Ci vuole anche l’anima. Tutti quelli che filmano di sci hanno da imparare qualcosa da “Signatures”.

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