ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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SCARPA T2X

C’è stato un tempo in cui sciare a telemark equivaleva ad avere, soprattutto in primavera, i piedi perennemente bagnati e freddi. Era ancora l’epoca degli scarponi in cuoio, dalle ottime iniziali caratteristiche tecniche ma dalle pessime capacità isolanti. Poi fu l’era degli scafi in plastica, di cui il Terminetor della Scarpa, l’iniziale T1, fu il capostipite. Il T2X dovrebbe essere, a memoria, la quarta generazione dal primo T2 (quello verde a due ganci). In questo che da molti, compreso il sottoscritto, viene considerato un punto d’eccellenza per gli scarponi da telemark, sono state fatte altre modifiche. Vediamole in particolare. Le barre grigie che corrono sul bordo inferiore della tomaia, già presenti sul modello precedente, hanno la funzione di irrigidire ulteriormente lo scafo senza appesantirlo troppo. Il gambaletto è stato alzato ma in maniera asimmetrica: più alto sull’interno/avanti/dietro e più basso sull’esterno. Questo per aumentare la trasmissione del movimento impresso dalla tibia e diminuire il tempo di risposta dell’insieme scarpone/attacco/sci. Inoltre, sempre sul gambaletto, i lembi sovrapposti permettono di avere un controllo più preciso sulla chiusura. Il sistema di blocco/sblocco per passare dalla camminata all’impostazione per la discesa è, finalmente, lo stesso “Ski-walk” montato sui modelli da scialpinismo e freerider: leggero e di facile uso anche con i guanti. Anche la meccanica delle leve è cambiata, con vere leve a regolazione micrometrica che finalmente non si aprono più sotto sollecitazioni. Altro particolare dello scafo esterno è un “salva-soffietto” (dall’usura esercitata da urti accidentali con le lame degli sci) montato sul bordo interno e collegato ad una delle leve e che permette una migliore trasmissione della pressione esercitata dal gancio a cui è collegato. Anche la scarpetta interna è stata migliorata. Quella disponibile ora è termoformabile, estremamente avvolgente, più alta che in passato (per chi ha i polpacci generosi questo forse potrà essere un piccolo problema) ma decisamente precisa e confortevole. La prima impressione che si prova infilando il piede nello scafo è quella di avere il piede, e in particolare il tallone, solidale al corpo stesso della scarpetta. Tutto questo insieme di piccole e grandi modifiche fatte ha avuto un grosso risultato: quello di rendere lo scarpone il più preciso e facile possibile nella trasmissione dei movimenti. Sinceramente non so quanto ancora il T2X possa essere migliorato in futuro. Credo infatti che questa versione rappresenti già lo stato dell’arte per gli scarponi da telemark della fascia dedicata allo scialpinismo e al freerider, per l’eccezionale rapporto fra peso e prestazioni. Ho usato i miei T2X con attacchi Rottefella R8 e G3 modello Targa X-Mountain montati rispettivamente su SkiTrab Freerandò e K2 Hippy Stinx e in entrambi i casi hanno saputo esaltare le peculiarità sia degli attacchi che degli sci, consentendo sempre una sciata veloce e precisa.

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