ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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SABRINA BEBER

Dopo l'intervista a Piero Ruffino, grande telemarkista e freerider che per il momento ha appeso al chiodo i suoi sci per passare alla due ruote grasse (la MountainBike), la parola passa a Sabrina Beber che invece può essere considerare a tutti gli effetti una "new entry" nel mondo del telemark, non fosse per altro per la sua giovane età (è nata nel 1993... fate un po' voi i conti, a me con trent'anni esatti di più sul groppone il cuor non mi regge!).


D: Quanti anni sono che scii a telemark e soprattutto come sei arrivata
a curvare sugli sci piegando il ginocchio?


R: Ho iniziato a mettere i primi sci all’età di 3 anni, sci alpino. Ho scoperto il telemark a  13 anni. ..ricordo ancora quel giorno, c’era la nebbia e sulla pista eravamo solo io e mio papà che mi insegnava, non c’èra tanta gente perché era l’ultimo giorno della stagione e quindi fu solo un assaggio… L’anno successivo finalmente iniziai a sciare a tallone libero. Devo ringraziare Mariano Valcanover che prima ha coinvolto mio papà e poi tutta la famiglia.


D: C'è qualche personaggio che ispira o ha ispirato il tuo modo di sciare?


R: Non ho un personaggio al quale ispirarmi però, guardandomi intorno, mi sono fatta una mia idea e cioè che, sia in pista che fuori pista, ogni telemarker ha una propria sciata, ognuno ha un proprio stile… Ecco, questa è una particolarità del telemark: ti da la possibilità di personalizzare la  tua sciata. Da parte mia cerco di perfezionarmi prendendo spunto da quelli che mi piacciono di più e che hanno una sciata con un buon equilibrio.


D: Tu partecipi alle gare, dove hai conseguito ottimi risultati. Quanto conta e perché l'agonismo nella tua pratica sciistica? Fai gite di scialpinismo? Scii frequentemente fuoripista? Quanto è importante per te sciare su terreno non preparato per "costruire" un buon sciatore?


R: L’anno scorso ho iniziato l’agonismo e ho vinto il Campionato Italiano di Telemark nella categoria giovani e la Coppa Italia.

La gara per me è sempre uno stimolo per migliorare, adoro però il fuori pista per la meravigliosa sensazione che ti da sciare in neve fresca. Trovarsi davanti ad un pendio dove ancora non è passato nessuno è bellissimo, avevo già provato il fuoripista con gli sci rigidi ma a tallone libero ti sembra di abbracciare la neve (e a volte succede veramente).

Ho avuto un paio di esperienze fantastiche di scialpinismo assieme ad altri ragazzi durante la manifestazione annuale in Panarotta (La Piega Granda) con la guida alpina Icaro Demonte che oltre ad averci accompagnato ci ha spiegato i limiti e i pericoli della montagna.

Credo però che sciare sulle piste battute sia importante per chi è alle prime armi per capire bene i movimenti che deve eseguire: il fuori pista è un modo per mettere alla prova equilibrio e stabilità.


D: Preferisci una bella gara, dove puoi magari ottenere un bel piazzamento o una sciata fuoripista o una gita di scialp?


R: Non saprei dire se preferisco una gara, una sciata fuori pista o una gita di scialpinismo, perché ognuna di queste esperienze ti regala sensazioni diverse. Le gare mi permettono di confrontarmi con gli altri ma soprattutto provare la scarica di adrenalina che ti da la competizione; le sciate fuori pista mi danno la possibilità  di sfogare la voglia di libertà (e se la neve è polverosa è uno sballo!) invece nelle gite di scialpinismo mi piace l’indipendenza e il piacere dopo una faticosa salita di una bella discesa trovando magari una neve soffice fino in fondo.


D: Quali sono le emozioni che ti regala questo sport?


R: Emozioni fantastiche!  Se prima sciare era per me uno bel sport dove mi divertivo e stavo con gli amici ora, specialmente in neve fresca, mi permette di provare emozioni….. quelle emozioni che provo suonando un pezzo di Chopin o ballando; quindi non solo piacere fisico ma anche emotivo.


D: Ti sei prefissa degli obiettivi per il tuo futuro di sciatrice a telemark?


R: Di sicuro continuare questa specialità, poi spererei di aver la possibilità di sciare su montagne diverse (non solo Italiane o Europee) e avere la possibilità di nuove esperienze, come è stato girando "Sci Volare... La Leggenda".


D: A proposito di “Sci Volare... La Leggenda”, quest'inverno ne sei stata la protagonista, insieme a Massimino Chiocchietti e Giuliano Pederiva. Girando le scene ho visto che eri molto presa da quello che stavi  facendo e sono rimasto colpito dalla scioltezza con cui hai prestato il  volto alla telecamera. Che impressione hai avuto da questo lavoro?


R: Di sicuro positivo, mi elettrizza sempre fare cose nuove e mi è piaciuto tanto vedere come passo dopo passo si fa un film. Da piccoli sketch che sembrano anche scollegati si arriva ad un prodotto finito, un puzzle che piano piano si compone (come una magia di Re Laurino). Oltre che un divertimento è stato anche un modo per conoscere cose nuove, ad esempio i compiti ben precisi di ognuno, dai protagonisti, ai cameraman, alle luci,…


D: Beh, allora spero proprio che Re Laurino ti porti fortuna durante la prossima stagione, sia nelle gare di telemark che in tutte le attività in cui sarai coinvolta! Buona neve e buone curve!

per tutte le foto © Archivio Beber
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