Loretta Spaccatrossi

VOLARE BASSO

No, non scaliamo oggi, sembra che tutto si sia messo contro questa possibilità.

Non rimane che adeguarsi alla decisione degli eventi: si cammina.

Iniziamo a salire ognuno portando sulle spalle il peso dello zaino che è poca roba in confronto a quello delle idee che riempiono la testa. C'è un po’ di delusione che aleggia nell'aria, va e viene come questo venticello che ogni tanto, quando meno ce lo aspettiamo arriva e rinfresca la pelle già bruciacchiata dal sole.

Difficile parlare e per non rischiare di farlo evitiamo anche di guardarci negli occhi, camminare in fila indiana aiuta. Ognuno col proprio passo, ci distanziamo in fretta. , ma poi succede qualcosa che ci fa ritrovare fianco a fianco mentre parliamo senza neppure rendercene conto.

E' che non ce lo aspettavamo, non avevamo capito quanto devastante potesse essere il culto dell'EGO... ci sentiamo tanto fighi con il nostro imbrago, le corde sulle spalle, le scarpette fuori dallo zaino, tutto in bella vista in caso non si capisca che noi siamo diversi, noi siamo meglio, noi scaliamo cari signori miei mica come voi... noi siamo un passo più su di voi già adesso sul sentiero, ma aspettate un attimo e tra un pò saremo cento, duecento metri più in alto, sopra, SUPERIORI....

Ma guarda un pò che invece camminando qui, sullo stesso piano, incontriamo gli altri, i loro sguardi, le loro parole, ci prestano il teleobiettivo per vedere meglio i camosci pure se non ci conoscono, solo perché guardiamo nella stessa direzione, ci chiedono, ci dicono, ci danno...

C'è gente strana qui a valle...

Sono quasi contenta che voi non siate voluti venire a perdere tempo con noi qui sulla est con una stupida classica di V grado e facendo passare anche a noi, con il vostro rifiuto, la voglia di scalare, spingendoci a scendere a terra, a volare basso...