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ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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LA LUNGA NOTTE

GIà uscito da qualche mese, LA LUNGA NOTTE è il nuovo video di Andrea Gobetti, speleo di chiara fama, scrittore versatile e videomaker della prima ora.

Sulle pagine di questo sito si scrive spesso di avventura e di esplorazione vissuta: eppure c’è da fare un distinguo o per meglio dire, una precisazione. Nel mondo in cui viviamo, con tutto il globo terracqueo scansionato e disponibile in rete, visitabile dall’alto comodamente seduti davanti al proprio computer, il termine esplorazione sembrerebbe essere assurdo, un vero anacronismo. E forse non siamo lontani dal vero se lo diciamo, perchè oramai quasi tutto intorno a noi è stato visitato dall’uomo occidentale, tutto è stato filmato o catalogato. Rimangono forse pochi luoghi veramente “vergini”: qualche piccola zona dell’artico, della foresta amazzonica e poco altro. La vera esplorazione è dunque finita? Finita no, ma certo che sarebbe in via di estinzione se a tenerla in vita non ci fossero gli speleo. E’ infatti sotto i nostri piedi che esiste (o sarebbe meglio dire “resiste”?) il vero mondo dell’ignoto, lì dove il buio continua inesorabile a stendere il suo manto. Sono gli speleo quelli che hanno preso dagli esploratori del passato, navigatori o camminatori che avevano come obiettivo la conoscenza e che impegnavano le loro vite in un continuo lavoro di mappatura delle zone incontrate, la fiaccola dell’avventura. Il video racconta un aspetto della loro storia di esploratori, quello di un incidente e del conseguente soccorso, ma mentre vedevo le immagini del film scorrere, mi sono accorto di una cosa: i visi di quei speleo erano uguali ai volti dell’ultima generazione di italiani pensanti, quella di chi negli anni ’70 era in bilico fra adolescenza ed età adulta. Volti che mi hanno ricordato i sogni e le utopie che quei ragazzi avevano, ma anche volti che rimandavano a quelli di esploratori e avventurieri dai capelli lunghi e dalle barbe incolte. Visi uniti dalla voglia di vivere, scoprire e condividere emozioni e sensazioni dell’ignoto. Visi uniti soprattutto dalla voglia di essere.