ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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CHRISTIAN CUSINI 2

Sei di Livigno, uno delle località che più di altre ha saputo legare il suo nome all’antica tecnica di discesa norvegese… qual è il tuo rapporto con il tuo paese? Ti sei mai sentito limitato dal vivere “…nella valle più lontana d’Italia”? o la consideri più come il posto preferito dove far scivolare i tuoi sci e dove vivere le tue avventure?

Sono un livignasco DOC, amo il mio paese ed è in assoluto è il posto dove voglio vivere; siamo lontani da tutto, è vero, ma ogni anno migliaia di persone vengono proprio qui a trascorrere le loro vacanze. Nella nostra valle ho la possibilità di vivere le mie passioni unite al mio lavoro e trovo gente che ama sciare proprio come me. Ormai ci siamo abituati a fare qualche ora di viaggio in più per raggiungere “il resto del mondo” ma, dato quello che abbiamo qui, sinceramente non ci pesa… L'unica cosa che ci manca è una bella parete di 1000 mt di roccia buona dove poter scalare ogni giorno d'estate.

Ti sei prefisso degli obiettivi per il tuo futuro di sciatore a telemark?

L'unico obiettivo vero è quello di continuare a sciare in Telemark sempre e dovunque. Tra i miei compagni di avventure ci sono sciatori e snowboarders, ma io continuo ad essere un purista e ciò che cerco è la felicità di cui parlavo prima, non la velocità o i salti; è' l'eleganza quello che mi affascina. Se poi l'anno prossimo dovesse esserci il Master istruttori.. beh varrebbe la pena provarci.

Oltre al Telemark e alla montagna “scivolata” cosa vivi di quest’ambiente? (Roccia, Bike, escursionismo ecc.)

Da ormai 4 anni mi sto dedicando sempre di più a roccia e ghiaccio, vivo la montagna a 360° e l'arrampicata ha molto in comune con il Telemark. Sono stato in molti posti nell'arco alpino, ripercorrendo Vie più o meno famose, amo le Dolomiti come il massiccio del Monte Bianco e credo di essere ormai inesorabilmente malato di montagnite acuta.

Sei maestro di sci… cosa pensi della didattica di questo momento, sia nel telemark che nel fondo. Ci sono aspetti che per te andrebbero privilegiati o sottolineati? 

Sono maestro di sci alpino, fondo e telemark, ma sono prima di tutto un fondista. Il mondo dello sci sta attraversando un periodo di rivoluzioni e stiamo vivendo cambiamenti radicali anche a livello didattico. Lo sci di fondo ha vissuto per anni l'influsso del mondo agonistico; bisogna tornare allo spirito di benessere di cui questa disciplina è custode, sciare immersi nella natura ascoltando i silenzi che ci circondano è un regalo che ognuno di noi dovrebbe sperimentare. Telemark e fondo sono, nell'immaginario comune, discipline “fuori moda”, adatte solo a tradizionalisti che se vanno in giro con vestiti tipici e calzettoni al ginocchio, ma non è così! Sono la passione e la storia che ci insegnano il fascino di queste discipline, dobbiamo solo riuscire a presentare questi sport in modo più attraente, più “cool”. E' inutile discutere su piccolezze tecniche se poi le persone che incontriamo sulle piste sono sempre i soliti pochi appassionati; rendiamo questi sport accessibili e mostriamo a tutti quanto ci si può divertire.. La mia speranza è che fra qualche anno anche questi sport "minori" possano godere di una visibilità ed un'attrazione maggiore.

Cosa preferisci fra NTN e il vecchio 75mm?

Io uso entrambi i tipi di attacco, cerco di sfruttare ogni strumento per le sue peculiarità. L'NTN ha una maggior precisione e performance nella sciata in pista, ma nel free ride il 75 mm permette una libertà maggiore. Non esiste un attrezzo ideale per ogni situazione, è sempre lo sciatore che si deve adattare alle diverse situazioni, ma l'attrezzatura può rendere tutto più semplice.

A volte mi diverto anche ad utilizzare la vecchia scarpa in pelle.. è un continuo gioco alla ricerca dell'equilibrio

 

Hai avuto modo di provare il nuovo attacco da telemark dell'ATK? Il Newark?

Che ne pensi? Può essere la soluzione per avere finalmente un attacco leggero e perfomante da usare per lo scialpinismo?


Non ho ancora avuto l'occasione di provarlo e quindi non posso dare un'opinione in merito, ma ho sentito pareri molto diversi. L'evoluzione dell'NTN e del concetto 22 design per il 75 mm, parte dall'idea che l'avanpiede deve rimanere incollato allo sci per avere maggiore controllo.Il progresso richiede che le aziende produttrici di scarponi ed attacchi lavorino unendo i propri sforzi. Da parte mia non amo molto i compromessi e gli adattamenti.

Hai degli sponsor? Qual'è la tua attrezzatura preferita?


Fortunatamente si, da qualche anno collaboro con The North face tramite Mottini Sport di Livigno, SCARPA, Blossom, Salice, Planks e Dry Heat.

E' una grande fortuna avere materiali sempre al top per tutto quello che faccio. Anzi, vorrei approfittare di questa occasione per ringraziare tutte le persone e le aziende che mi hanno supportato e tutt'ora mi supportano nell'inseguire la mia passione.

 


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© per tutte le foto Daniele Castellani