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ALBERTO SCIAMPLICOTTI
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INFINITO ACTIVE MAN: T-SHIRT & LONG PANT

L’amico Oddo Broglia, patron del sito Telemarktribe, mi ha fatto pervenire questi nuovi articoli di abbigliamento intimo destinati alle attività aerobiche. Sembrerebbe difficile in un affollato mercato come quello dell’outdoor che possano trovare spazio nuovi prodotti, eppure credo che questa linea possa avere tutte le qualità per ritagliarsi una clientela affezionata. E questo a dispetto di marchi più conosciuti o blasonati. Ho usato una maglia a maniche lunghe e un paio di “mutandoni” della Infinito durante alcune recenti intense e fredde giornate di sci. La prima sensazione è stata quella legata al ridotto peso e ingombro dei capi, una impressione così evidente che mi sono chiesto se poi essendo “così leggerì” avessero poi posseduto realmente capacità termiche tali da mettere al riparo dal freddo. Indossandoli si percepisce invece un piacevole effetto fasciante e leggermente comprimente. Certo, non si tratta affatto di quei capi di ultimissima generazione che promettono vantaggi prestazionali grazie all’effetto di compressione e drenaggio muscolare, ma certo che avere indosso un primo strato di questo tipo dona una benefica sensazione di “tonicità”. Ugualmente si apprezza l’assenza di cuciture e dei conseguenti sfregamenti sulla pelle. Alla prova sul campo si nota subito l’eccezionale capacità di isolamento termico del materiale, una fibra cava di poliammide (denominata Skin Fusion) più leggera del 25-30% delle normali fibre sintetiche. Da quello che mi è stato detto, per la sua tessitura vengono usate le macchine in uso nell’industria del collant da donna ma opportunamente modificate per realizzare questi capi. Questo ha consentito di avere una tessitura a tre strati, particolarità che, oltre a creare piccole camere d’aria che contribuiscono a isolare il corpo dalle temperature esterne, consente all’umidità di migrare per capillarità verso l’esterno allontanandosi dal corpo ed eliminando quell’antipatica sensazione di freddo data da un capo umido poggiato sulla pelle. Sarebbe interessante vedere il comportamento di un tessuto simile ma con spessore maggiore, come quello proprio dei maglioni in fleece. Unico neo, ma veramente piccolo, è che la maglia provata aveva il cannolè del bordo inferiore formato semplicemente da tessuto raddoppiato e cucito per un’altezza di circa 3 centimetri, cosa che non impedisce alla maglia di arrotolarsi su se stessa quando ci sono movimenti di flessione ed estensione del busto. Basta però avere l’accortezza di fare come i bambini, infilarsi la maglietta nelle braghe - in questo caso i “mutandoni” della Infinito-, per risolvere brillantemente il problema.

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